lunedì 11 agosto 2014

random questions

ALPBACH, tirolo austriaco, foto di G.



Alba o tramonto?
Mare o cielo?
O forse mare e montagna e cielo e ... chiss
à che altro?
Il cielo si
è rovesciato, si è stufato di stare al suo posto?
Da che parte stanno le nuvole? Con chi?
Quelle pi
ù in basso sono anarchiche o renitenti alla leva?
L'orizzonte finisce dove vogliamo noi o dove decide lui?
Quante gradazioni di grigio ci possono essere in un cielo?
Ci sono pi
ù sfumature di azzurro in un cielo o in un mare?
I quadri che ritraggono paesaggi non sono forse tutti tentativi a vuoto, maldestre copie non conformi all'originale?
All'origine dell'estasi estetica che ci riempie di stupore e sgomento allorch
è ci troviamo davanti a certe immagini cosa ci può essere, se non la consapevolezza della eclatante differenza  tra la grandezza, la potenza, la bellezza dell' infinito, e la nostra misera, infima finitezza e bruttezza?
Una sola certezza fa capolino, impertinente,  infilandosi nel dedalo di queste domande senza scopo: non c'è un elemento naturale che predomina su un altro,  non esiste prepotenza nella natura.

15 commenti:

  1. In ogni caso ho sempre molto invidiato la sua armonia perenne.

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    1. armonia è proprio quella parola che ho pensato e forse anche scritto ma che poi mi è rimasta nascosta tra le righe, un concetto che dice tutto, una qualità intrinseca della natura, una perfezione che si va a guastare appena l'uomo ci mette lo zampino.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Scusa ma era uscito uno sgorbio. Invece la foto è splendida del bel cielo austriaco di settembre ottobre, e invece siamo in piena estate. Cose che capitano.
    È il cielo sopra o sotto? Il mondo si è rovesciato?
    È più azzurro il mare o il cielo?
    Dice bene Euri: c'è una immensa armonia, sempre. Siamo noi che cambiamo la visuale come banderuole e a seconda dei nostri umori vediamo bianco o nero, spessissimo grigio scuro.
    Se potessimo avere anche noi la sovrana armonia dell'universo saremmo perfetti.

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    1. il cielo austriaco?
      il cielo non conosce confini, non gli servono passaporti, è apolide.

      cambiare la visuale è giusto.

      Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù. Non vi ho convinti? Venite a veder voi stessi. Coraggio! È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un'altra prospettiva.


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    2. Citato non virgolettato -anche se in corsivo- senza nome dell'autore.
      Ma chi è che parla?

      PS. Cielo austtriaco, cielo italiano, cielo californiano sono modi di dire. Comunque grazie per questa lezione gratuita di astrologia o arialogia visto che il cielo intorno alla terra è solo aria.

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    3. Ci ho pensato su un sacco di tempo, perché mi sembrava non mi tornasse completamente nuova la tua frase in corsivo. Poi xi sono arrivato.
      Anche se non ricordo il titolo del film so che l'ha pronunciata Robin Williams in quel film in cui faceva la parte del Professore universitario.
      Era forse il tuo personale omaggio a un genio scomparso? Mi associo allora. Robin Williams era veramente grande.

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  4. mare in inverno al tramonto, montagna in estate all'alba.
    sai che ricordi il viaggiatore sul mare di nebbia
    questo per capirci

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  5. in questi 15 giorni di passeggiate in montagna mi sono trovata spesso avvolta nella nebbia, come quel tizio dall'aspetto inquietante. ho anche delle foto, ma provvista di testa.

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  6. @Jacoponi
    Alcolismo e depressione: due problematiche enormi che viaggiano spesso in coppia producendo danni irreparabili.
    Voglio mettere questa domanda sul web: i VIP sono più propensi a queste derive esistenziali?
    È lo stress del successo a renderli persone fragili?
    La paura di perderlo?

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    1. Per quanto riguarda i musicisti famosissimi, di certi gruppi per esempio, so che l'alcool e la droga gli consentono di superare o almeno di contenere lo stress di centinaia di concerti ogni anno. È chiaro che c'entri la paura di perdere la posizione e il successo.
      Per gli attori di grande nome, specialmente quelli di Holliwood che è una fucina con forno che divora tutto e tutti, chiaramente il successo per essere mantenuto prevede sforzi che non tutti riescono a sopportare. Allora l'alcool aiuta, la droga anche, poi arriva la depressione, che tra 20 anni sarà la malattia del secolo e forse del millennio.

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  7. argomento interessante, che voglio approfondire sul web.
    anche Montanelli soffriva di depressione.
    diceva che era la malattia più democratica, ma a me pare che tutte le malattie lo siano, almeno nella società del benessere nella quale viviamo.

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  8. Bella 'sta pagina.
    Anche io rimango spesso sgomento rispetto al Mistero che la Natura manifesta, ricorda.
    Finitezza, transitorietà, bellezza, esistenza.
    Molte domande, poche risposta e incerte.

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  9. "la natura, MAESTOSAMENTE DISTACCATA"

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