martedì 16 settembre 2014

la fabbrica del panico



La nuvola di polvere in reparto era così densa che dovevano aprire il lucernario e liberare lo stanzone dal pulviscolo, dal fumo della saldatura e della combustione degli oli, dalle esalazioni di cromo che salivano dalle vasche, dalla soffiatura di fibre d'amianto dispersa in reparto, nei reparti vicini e anche all'esterno. 

Non esisteva separazione tra il reparto saldatura e il reparto verniciatura, solo una linea gialla tracciata a terra. 
Fumi, miasmi, vapori, pulviscolo nebulizzato di vernice e polveri d'amianto legavano e depositavano veleno in reparto, e attraverso il lucernario anche nel territorio. 
La saldatura, dopo nove anni di fonderia, a mio padre era sembrata un bel passo avanti. Niente turni e non era necessario saltare di reparto in reparto. 
Quando aveva terminato il corso gli avevano affidato la macchina saldatrice.   
La mattina arrivava presto, riscaldava l'asta e il giunto, li copriva con la coperta d'amianto. 
E una dopo l'altra, a quelle temperature le coperte bruciavano, e gli indumenti protettivi -grembiule e guanti d'amianto- cedevano e seminavano fibre in reparto. 
Una poltiglia acre, bianca e filamentosa gli legava la bocca, e in fabbrica, ma anche a casa, capitava di tossire tanto da aver voglia di vomitare.
Gli occhi bruciavano e la nausea toglieva la fame. 
Al termine del turno la tuta era ricoperta di fibre. 
Una volta al mese mio padre la portava a casa a lavare. 
E quando usciva dalla lavatrice era ancora ricoperta di fibre d'amianto.

tratto dal libro "la fabbrica del panico", di Stefano Valenti.

Farglielo leggere no, la maculopatia gli aveva negato  questa grande passione;
Avrei voluto parlargliene, però.
Anche se ultimamente non era del tutto lucido, l'argomento l'avrebbe preso tantissimo.
(Se penso che due giorni prima di morire arrivò al pronto soccorso in crisi respiratoria, e all'arrivo del suo cardiologo sprecò il poco fiato che gli restava per raccontargli "la storia del fratello di Pirelli")
Nel  suo libro papà ricorda che negli anni '60 erano state istituite  apposite autolinee per gli operai turnisti, pendolari che dovevano raggiungere  la Pirelli, la Falk, la Marelli, la Breda, grandi fabbriche situate nell'hinterland milanese.
A orari improbabili il pullman passava dai nostri paeselli e raccoglieva uomini e donne per poi  depositarli, formichine in fila per poche briciole di pane,  davanti ai cancelli della grande fabbrica, a ognuno la sua. 
Avrei voluto chiedergli se nel su e giù del suo pendolarismo  avesse conosciuto qualche operaio di quella fabbrica.
Si chiamava Breda, e qui succedeva che mentre le formiche fabbricavano mostri di ferro  le dirigenze ignoravano  coscientemente altri generi di mostri;
essi si sarebbero infiltrati a tradimento nei corpi di coloro che  avevano speso i migliori anni della loro vita nella pancia della balena, che non era altro che un diverso genere di mostro, un mostro infido perchè travestito da grande madre: la fabbrica, appunto.
Sono sicura di sì, sono certa che me ne abbia parlato più di una volta senza che io prestassi grande attenzione, senza che raccogliessi nella mente e custodissi nel cuore i suoi ricordi, senza capire che essi erano l'eredità più preziosa che potesse  lasciarmi.



24 commenti:

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  2. Venerdì ho 8 ore di corso sulla sicurezza, che è obbligatorio per tutti i dipendenti. E per i proprietari? Forse dovrebbero essere loro i primi ad aggiornarsi e a rendersi conto dei rischi seri che corrono i loro dipendenti.

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    1. Abbiamo la fortuna di fare dei lavori che non comportano grandi rischi ...
      Il pericolo peggiore che mi può capitare nel mio lavoro è essere aggredita da un utente psicopatico: bazzeccole se si pensa ai rischi di altri lavoratori.
      Tu nel tuo bell'ufficietto cosa rischi?
      A giudicare da una certa foto pubblicata sulla tapparella, una grandiosa indigestione!! :))

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    2. Mah, a me non convincono tanto i toner di fotocopiatrici, fax e stampanti, tutta roba che respiriamo. Io un tempo fotocopiavo per giornate intere, fortuna che adesso usiamo lo scanner.

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    3. Il toner è la cartuccia della stampante?
      Come fai a respirarla?
      Continuo a pensare che siamo dei privilegiati, dal punto di vista della sicurezza sul lavoro.
      Ti sei mai fermato a osservare i muratori?
      L'ultima volta che l'ho fatto li vedevo sporgersi dall'impalcatura senza protezioni.

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    5. Sì, è la cartuccia dell'inchiostro, il toner in realtà sarebbe la polvere che contiene, ed è cancerogena. Come faccio a respirarla? Semplice, basta stare nei pressi di una fotocopiatrice, di una stampante o di un fax in un locale poco areato; finché fai una fotocopia la quantità respirata è minima, ma quando fai una serie infinita di copie te ne rendi conto, soprattutto se cominciano a incepparsi i fogli e devi continuare ad aprire e chiudere i vari vani in cui la polvere viene fissata sui fogli. Altra cosa che ho scoperto oggi è la legionella che può diffondersi nell'acqua lasciata ristagnare quando si trascura la pulizia delle condutture dell'aria condizionata. Capisco i pericoli che corrono i muratori, ma non vanno presi sottogamba nemmeno i nostri, anche perché alcuni non danno riscontro nell'immediato.

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    6. ah già è vero è venerdì quindi proprio oggi hai seguito il corso sulla sicurezza.
      con profitto a quanto vedo.
      io l'ultima volta mi sono appisolata, cosa che mi succede in qualsiasi posto dove ce n'è uno che parla parla parla.
      l'aria condizionata è una gran brutta bestia, personalmente la evito.
      l'unica settimana in cui ha fatto veramente caldo -a giugno- e avevo 37 gradi in classe, mi sono limitata a litigare con il capo per avere uno straccio di ventilatore.

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  3. Più o meno quello che vivranno in questi anni gli operai in China ma anche in altre nazione dell'Est. Ecco perchè è quasi tutto Made in China e anche le nostre aziende delocalizzano là la produzione dei vari manufatti. Operai schiavizzati per la ricchezza del padrone!

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    1. Certamente.
      si è solo spostato il baricentro dello sfruttamento.
      E comunque il processo contro i dirigenti della Breda, che conoscevano i pericoli dell'amianto, si è concluso con la loro assoluzione.



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  4. La nocività dell'amianto e dei materiali asbestosi in genere era nota fin dai tempi dei romani, che si accorsero che gli schiavi che lavoravano nelle miniere di quei materiali morivano come mosche.

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    1. Leggi il libro, ti fa accapponare la pelle.
      E, cosa che non guasta, è scritto bene.
      Il padre dell' autore fu contento quando lo spostarono dall'altoforno alla saldatrice "a scintillio", che veniva dagli USA. Dopo 10 anni il gioiello ebbe un'avaria e fu chiamato un tecnico americano a sistemarla.
      Prima di ripartire fece una domanda che nessuno al momento capí: chiese se c'erano stati dei morti in reparto.

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  5. La tettoia che ricopriva le stanze dove andavamo a giocare nel quarto d'ora libero dopo la terza ora, dove mangiavamo e dove facevamo educazione fisica durante la scuola d'obbligo era d'amianto. Tutti dicevano che era ottima perché non si congelava d'inverno, non si surriscaldava d'estate e soprattutto perché era ignifuga. Potete accendere i fuochi voi bambini tanto non dovranno mai intervenire i pompieri.
    Fino a una trentina di anni fa si è continuato a considerare l'amianto come la scoperta del secolo, pensa tu.

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  6. Se mi affaccio alla finestra del bagno e guardo sotto, vedo un tetto di amianto, che ricopre il pollaio.
    mio cognato non vuole spendere 2000
    € per rimuoverlo. Gli ho detto che un funerale costa più di 2000 €, ma quello ha la testa d'amianto.

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    1. Vai di sotto e abbattila con una mazza o un piccone. Credo che l'amianto emani esalazioni o qualcosa di simile. Non aspettare tristi momenti: abbatti la tettoia e all'inferno le galline e la tirchieria di tuo cognato.

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    2. Occhio! l'amianto è pericolosissimo quando si rompe,si sbriciola, si sfoglia ecc.ecco perchè ci sono aziende apposite per la bonifica e lo smaltimento.

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  7. Chiaro.
    Gli operai si ammalarono di mesotelioma perché indossavano guanti di amianto e coprivano la saldatrice con coperte di amianto che nel giro di poche settimane si sbriciolavano. Dove finivano le fibre magicamente sparite? Nei loro polmoni.
    È ovviamente vietato il fai da te dello smaltimento, e altrettanto ovviamente ogni tanto si scoprono delle discariche abusive.
    L'ultima a due passi dalla scuola frequentata dalle figlie di una mia amica.

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  8. questi sono i libri che dovrebbero essere letti. ma non vanno più di moda, mica è Fabio Volo

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  9. È anche corto, lo si legge in un pomeriggio.
    Ironia della sorte, ho da poco terminato di leggere un saggio che dedica un intero capitolo a Fabio Volo.
    L' autore lo disprezza come scrittore ma lo stima tantissimo come conduttore radiofonico e come persona.

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  10. Grazie per la segnalazione di questo libro, lo leggerò!
    Buona domenica
    Xavier

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    1. Ma prego, è stato un piacere!
      La domenica (scorsa) l'ho trascorsa piacevolissimamente,
      a festeggiare 30 anni di matrimonio in montagna.
      A presto, piccolo grande uomo!
      (m'è uscita così)

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  11. Che ne dici, vogliamo metterci le vernici con cui si dipingono le pareti delle nostre stanze, le colle con cui vi si attaccano i parati che rilasciano sostanze nocive? E i raggi che il televisore emana anche quando è spento? E le polveri sottili presenti nell'aria? E il CO2? E l'effetto serra? L'umanità si sta scavando la fossa con le sue mani. I cosiddetti "vecchi antichi" dicevano: la scienza cresce malignamente. Noi vecchi moderni possiamo quantomeno dire che la scienza ha i suoi nocivi effetti collaterali e... amen.

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    1. Non posso che darti ragioni su ogni punto della tua lista "come scavarsi la fossa con le proprie mani".
      Credo che la scienza avrebbe la capacità di rimediare, di creare alternative pulite, di ricoprire la fossa: peccato che la scienza, nella piramide del potere, stia sotto all'economia.

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  12. Vero: una malsana, egoistica, menefreghista, irresponsabile concezione dell'economia!

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