giovedì 18 febbraio 2010

ci sono momenti



Ci sono momenti (rari) in cui la vita ti entra dentro.
Momenti in cui ti accorgi che ciò che ti sta riempiendo, pur rimanendo invisibile come elio in un palloncino, è tuttavia qualcosa di essenziale, come cibo per un affamato, e di vitale, come una trasfusione per un anemico grave. Momenti rari che possono trasformare la banalità di un viaggio in macchina verso la pagnotta quotidiana in qualcosa a cui devo necessariamente trovare un nome... e se lo chiamassi, semplicemente, momento di felicità?
E mentre ti crogioli nell'attimo -che sai per certo essere fuggente- cercando di farlo durare il più possibile, nell'abitacolo esplode un brano del Boss che, chissà perchè, non avevi mai sentito, e ti libera come il palloncino che scappa dalle mani di un bambino, e sali fino a "toccare il cielo con un dito".
A che serve superare il cielo di tre metri, se solo sfiorarlo ti fa sentire così?

2 commenti:

  1. Stupendo l'incipit del post, te lo invidio. Le prime tre righe sono da Oscar. Tienile in serbo queste espressioni; sto pensando a quello che pensi tu.
    Brava, brava, rimani sotto il cielo: è il posto migliore per guardarlo e bearsene.

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  2. Che felicità saperti felice! E quale tuo "angelo custode" virtuale, permettimi anche un po' di compiacimento.

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