mercoledì 27 ottobre 2010

minuetto per daphne



PERSONAGGI: madre e figlia
LOCATION: cucina
ATTIVITA' IN CORSO: figlia face to face with facebook, madre incerta su quale libro iniziare (una stanza tutta per sè, il parlar figurato, vedi alla voce amore, o uno nessuno e centomila?)

"mamma, hai notato che non sono più depressa?"
"sì, certo ... deve essere che ti è andato bene l'appuntamento dell'altro giorno"
"ma domenica come hai fatto a capire che avevo un appuntamento?"
"boh! forse per la tonalità di voce con cui hai detto: vado a fare un giro, o forse perchè l'hai detto a mezza porta, di fretta"
"avevo capito che avevi capito"
"allora siamo in due, ad aver capito."
"ma non è per merito di quell'appuntamento che non sono più depressa"
"... e per cosa, allora, ?"
"non c'è un motivo .... " una controllata al libro in faccia, e poi riattacca:
"aveva ragione quel filosofo ..."
"quale?"
"quello che diceva che non bisogna temere di andare sempre più giù, perchè quando arrivi al massimo del giù non puoi far altro che risalire. E quando torni su devi stare attento, perchè arrivi a un punto di massima euforia oltre il quale non puoi salire ancora, e ti tocca per forza di cose ridiscendere"
Mentre mi spiega la teoria filosofica di non ricordo chi, Daphne va su e giù con la mano, prima a picco, poi a vetta, come se disegnasse un ottovolante.
Quell'ottovolante della vita che quest'anno le ha rifilato una brutta discesa a sorpresa. Spero sia l'ultima, così ripida e così infida.
Ma è grande, la mia Piccola.

Più grande di un minuetto, che le dedico dato che le piace così tanto da farmelo sentire almeno dieci volte al giorno.

7 commenti:

  1. Speriamo davvero che ci siano solo alte vette raggiunte!!! :)
    un saluto

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  2. A vent'anni un appuntamento con quello "giusto" ti cambia la vita.
    Poi vai dal minuetto al rock senza nemmeno passare per il valzer.
    Complimenti al marmocchione che le fa battere più velocemente il cuore.
    Dai, Silvia, fiducia nella vita, domani è un altro giorno e sarà migliore di questo che passa perché è nuovo.

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  3. dici? lo diceva anche chi scrisse: the light come on the night, la luce viene dalla notte. ma non so chi fosse.
    la ventenne ha letto il tuo commento e dice di riferirti che sei fuori strada.
    dev'essere che l'appuntamento non è andato così bene.
    ma tant'è. il fatto che abbia ritrovato quel po' di serenità con le sue sole forze, senza interventi miracolosi di mosconi svolazzanti le fa solo onore, non credi?

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  4. È ancora meglio di quanto sperassi, diglielo.
    Vuol dire che chiunque la agganci, che sia quello giusto o quello "ingiusto", le procura piacere perché è lei stessa a procurarselo, si sta curando da sola, anzi si è già curata, senza marmocchioni e può andarsene in giro cantando:
    "io, marmocchiona di me, serata bella di me, bella giornata di sole di me, futuro di me e passato prossimo di me, storia di me e vita di me".
    Non so se si capisce: era più o meno il motivo dominante di una mia poesia di tanti anni fa, quando ero strada di me e ruscello di me, scosceso tra i boschi di me.
    Sto bene, sto bene, non ho il delirium tremens e non bevo a quest'ora.

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  5. è bella la tua canzone, quasi meglio del minuetto!
    Continua a star bene, prof, e continua a desiderare.

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  6. ernest, ho letto il tuo post di oggi, abbiamo lo stesso contratto di lavoro: aris, sanità privata.
    in questi ultimi anni anche il mio posto di lavoro è sottoposto al tira e molla dei finanziamenti regionali perchè anche formigoni stringe sempre più i cordoni della borsa tagliando le spese per la sanità sia pubblica sia privata.
    Mettono i bastoni tra le ruote agli enti onesti e chiudono gli occhi sui disonesti: pensa che qualche anno si scoprì che l'assessore regionale alla Formazione professionale guido bombarda di AN prendeva finanziamenti a gogò per corsi professionali fantasma. (arresti domiciliari e patteggiamento a un anno e 10 mesi di carcere, pena sospesa con la condizionale) oggi il tale era in prima fila ad applaudire fini, a milano, fini che parlava di «cultura della legalità» e di un movimento «pronto ad accogliere tutti, ma non parassiti e delinquenti».
    ha ragione l' 84ttrenne che hai postato ieri: sono una manica di .. come li ha chiamati? FARABUTTI

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  7. Ho lavorato un anno in una Casa di riposo a fare il motivatore psicologico di vecchietti molto malandati. Ogni volta che facevano il compleanno erano tristi più del solito; voglio dire che se almeno gli altri giorni gli strappavi un sorriso, una partecipazione all'attività comune, in quel giorno niente di niente e giù un muso duro.
    Mi sono sempre chiesto perché questo avvenisse senza capirne la ragione. Oggi l'ho capita.
    Non ti senti più vecchio -banale- ti senti solo, maledettamente più solo degli altri giorni in cui sei solo, ma non ci pensi.
    Eccomi qui, in questo giorno del cazzo, con una donna che detesta la tastiera di questo PC e si allontana ogni giorno di più; quella che dovrebbe essermi pu vicina chissà a cosa sta pensando e chissà se mai più tornerà vicina; quindi la solitudine è palpabile oggi molto più di ieri. Perché in questo giorno ti aspetti un pochino di calore umano e vedi intorno solamente i ghiacci del Polo Nord.

    PS: Ieri Ornella ha commentato il mio Post del 4.2 facendomi gli auguri.
    Dice: "...intenerita dal saperti sinceramente dispiaciuto...". E lei come lo sa?

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