domenica 5 agosto 2012

le vite degli altri

Quante centinaia di immagini ci scivolano addosso, nel corso di una giornata, innumerevoli trailer il cui film neanche ci interessa,  che indifferenti alla nostra indifferenza scorrono sul maxischermo mentre noi sonnecchiamo in poltrona?

A volte però capita che una di queste immagini, per qualche inconsapevole motivo,  attiri la nostra attenzione: un essere vivente, animale o umano, uno spettacolo della natura, una frase captata al volo. E quella volta il film sì che lo vorremmo vedere, o addirittura girarlo noi.
Stasera mi trovo nella platz  gremita di turisti austriaci und deutche,  per un Konzert pro Unicef.  Suona la banda del paese, una musikapelle o qualcosa del genere, sapete che di questa lingua  io kapiren nicht. L’unica cosa che ho intuito è che una famosa tenore sta cantando a un livello qualitativo così elevato che i poveri suonatori nostrani non riescono evidentemente a starle dietro, tanto che per ben due volte la bella cantante – she come from Manila!- si gira verso l'orchestra come a dire: ma che state a fà?
Davanti a me, in piedi come quasi tutti gli spettatori, una donna bionda, certamente una tedesca,  muove passi di danza  con la figlia biondissima in braccio. E' vestita di bianco, con uno stile, oserei dire, più italiano che tedesco, e ha una corporatura, oserei dire, più italiana che tedesca. Longilinea, più affilata che morbida. Se fosse un animale sarebbe un airone … Se fosse un albero una betulla ... Se io invece fossi un uomo –non il direttore del coro, per amor di Dio, dal  portamento dignitoso ma le cui gambette secche e il cui sedere inesistente contraddicono una beer- pancia in cui ci potrebbero stare cappuccetto rosso, la nonna e, volendo stare in compagnia,  perfino il cacciatore - Se fossi un uomo, dicevo,  me la immaginerei, con una schietta fantasia tipicamente testosteronica,  semplicemente come un buon wurstel -con o senza senape- da mangiare in un boccone.  
Mi chiedo per quanto tempo l'esile donna riuscirà a tenere in braccio la bimba, anch'essa esile e bella come la mamma, ma neanche tanto piccola.  
Appena mi accorgo di essermi bloccata in un fermo immagine poco consono alle regole della buona educazione, sposto lo sguardo: c'è un uomo, una testa rapata con tre anelli appesi all'orecchio sinistro e un bambino in braccio, che presumo sia il marito della bionda. Una bella famigliola, insomma.
Finalmente la bambina scende dalle braccia della mamma e si mette a osservare qualcuno alla sua sinistra,  coinvolgendo, di riflesso condizionato, anche me.  Partendo dal basso: un paio di scarponi, calzettoni  pesanti,  gambe tozze,  pantaloni alla zuava,  giaccone tirolese, capelli raccolti in un paio di bassi codini e un viso che sembra uscito da una tela di  quel pittore che mette la verdura e la frutta nei ritratti, con risultati grotteschi.  Mi impongo di non incantarmi come poco fa, anche perché, se  fissare una persona bella non è considerato un comportamento appropriato, farlo con una persona brutta è da maleducati. 
Come poco fa con la bionda è scattato il tasto “magnetismo” , ora è la volta del tasto “immedesimazione”. 
Cosa farei, cosa avrei fatto al suo posto, oltre a eliminare gli specchi dalle pareti di casa? Sarei riuscita a riconciliarmi con il mio viso? E come? Qualcosa -ma forse è solo una mia fantasia consolatoria- mi dice che questa donna ce l’ha fatta: il modo in cui ascolta la musica, assorta; il modo in cui tiene entrambe le mani sulle spalle di un bambino che presumo sia  suo figlio;  il modo in cui sorride dopo che  un uomo,  che presumo sia suo marito,  le si avvicina dal dietro per sussurrarle qualcosa.
Nel frattempo la piccola bionda, che pur essendo un po’ troppo cresciuta per essere tenuta in braccio a lungo  non lo è abbastanza per aver interiorizzato certe sottigliezze da adulto, è in fase “fissazione del brutto”.
Mi accorgo, però, che la sua attenzione  è rivolta al  bambino. Lo osserva assumendo un’espressione curiosa, poi passa alla madre, la curiosità si mischia con una sorta di incredulità,  poi ritorna al piccolo, e su e giù fino a che sul viso infantile appare un velo di compassione, e  in quel preciso momento ho la certezza, pur non avendo ancora avuto modo di verificare,  che quel bambino ha un handicap.  E’ così, infatti:  porta un apparecchio acustico, è down e come se non bastasse assomiglia alla propria madre tanto quanto la biondina assomiglia alla sua. 
Il contrasto tra le due coppie di madre-figlio stride come gesso sulla lavagna,
bilancia manomessa, carte truccate,  partita da mandare a monte.
Ma poi, mentre torno alla Haus, lungo la strada completamente buia, tra odore di stalle, fieno e tempo che sta cambiando, penso: ma cosa ne sai tu, delle vite degli altri? Potrebbe essere che Baciata dalla fortuna sia più infelice di Sfiga che ci vede benissimo!
E se bellezza e normalità fossero solo categorie mentali, niente più che sovra copertine di libri il cui contenuto ci è sconosciuto?
Un lampo che irrompe sulla scena, tra le guglie del Bischolf, annuncia l' arrivo di un temporale.

18 commenti:

  1. "Una famosa tenore"!? Le donne sono soprano, i tenori sono maschi! Ahi ahi ahi signora Fuma, lei mi è caduta sulla lirica! :D
    Ed ora passiamo al contenuto del post: che bellezza e normalità siano semplici categorie mentali ho i miei dubbi, anche se è vero che spesso non sono la "conditio sine qua non" per essere felici. Ed ho anche sentito dei genitori affermare che i ragazzi down sono i migliori figli del mondo, perchè affettuosissimi e simpatici, caratteristica che effettivamente li contraddistingue. Ma io, che non sono ipocrita, ringrazio Dio d'aver avuto un figlio sano perchè oltretutto, non essendo eterna, non avrei potuto assicurargli per sempre le mie cure ed attenzioni.
    Alla bruttezza invece si può spesso porre rimedio con la dieta, col trucco, e comunque c'è sempre la chirurgia estetica pronta ad eliminare un naso orrendo, delle orecchie a sventola o una bocca cavallina se si hanno degli insanabili complessi. E non dimentichiamo che c'è chi ha un enorme fascino a prescindere dall'aspetto fisico. Il mondo è pieno di donne non certo belle che si sono "accaparrate" uomini bellissimi grazie alla loro intelligenza, cultura, mitezza di carattere o forte personalità.
    P.S. Goditi le vacanze insieme a G. e soprattutto goditi la frescura, chè qui si crepa!

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    1. Bho, non so, può essere che mi sia sbagliata: Herr Hermann mi ha detto che c'era una tenore e io ci ho creduto ciecamente ... lo sai che sono una credulona :))
      Esiste anche la bruttezza non recuperabile, purtroppo, e questo ne era un esempio.
      Una cosa di cui sono certa, invece, è che la bellezza così come altre doti è un lasciapassare, facilita la vita.
      Grazie, me le sto godendo e ho anche preso un bel colore!

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  2. Vedo che riesci a complicarti la vita anche in Urlaub! Ma brava. Una tipica tenora tedesca -Ornella non ce lo sa, ma nelle terre di lingua teutone le donne che cantano sono tenore, basta pensare alle soprano che cantano Wagner, autentici armadi a tre ante- canta a sgarganella mentre la Musikkapelle -sempre maiuscoli i sostantivi Frau Ruma, bitte- non le tiene dietro.
    Quadretto numero uno, aggiudicato.
    Quadretto numero due: longilinea crucca con bimbetta in braccio, che se tu fossi uomo ti....lasciamo perdere, bitte. Ma veramente pensavi che le crucche fossero tutte culone immani? Ci sono 4 miss Universo crucche e nemmeno un'italiana, 3 miss mondo e nemmeno un'italiana.
    Ci sono donne spaventosamente belle in questo paese, che se io fossi ancora giovane....non mangerei come wurstel, proprio no.
    Quadretto numero tre: crucco con pancione, o era il Kapelmeister ad averlo? Allora chiunque lo avesse sappi che quella lì è una tipica "Bierbauch", panza da birra, che viene a chi come costoro è capace di trangugiare con nonchalance un bicchierone da un litro in meno di 5 minuti e riordinarne subito un secondo.
    Mi piace la faccia di frutta e verdura da Marcovaldo -mi pare che fosse lui a fare quei tipici quadri, ma non ci giuro e sono troppo pigro per controllare- bella la descrizione, sette +.
    Piccolo down. Sai come la penso. Mi commuovono sempre, ma non li guardo mai per più di due secondi.
    Osserva il modo con cui guardano la madre e capirai cosa hanno di diverso da tutti gli altri: non un cromosoma in meno ma quattro in più, e sono amore, amore, amore ,amore, quei quattro cromosomi lì.
    Ero andato subito al privato e non avevo immaginato che avessi fregato Herr Normann.
    Buona giornata a te, a G. e al suo dito del piede.

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    1. Se così stanno le cose, effettivamente "non ce lo sapevo", sapevo invece degli uomini che per continuare a cantare in falsetto e da soprano venivano spesso castrati, visto che nell'antichità potevano esibirsi a teatro solo gli uomini.

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    2. Per cantare Glück, Häddel, alcune partiture Monteverdi e quasi tutti i romantici tedeschi del '700 occorrono voci bianche, tenori che cantano in falsetto, come dici tu. Quando ero in teatro a Karlsruhe mettemmo in scena un "Giulio Cesare" di Händel. Il tenore dovette venire dagli Stati Uniti, strapagato, perché qui in Europa quei pochi che c'erano erano impegnatissimi, dato che questi repertori sono frequentatissimi qui. E tu parli di castrati! Quello aveva una voce meravigliosa da tenore, ma sapeva anche cantare il falsetto pieno e disteso, con acuti incredibili.
      A me sembrava un cappone mentre gli stanno tirando il collo, ma faceva un effettone.

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    3. Non parlavo di tenori che cantano in falsetto, ma di uomini che cantano da soprano, ed ovviamente non necessariamente castrati. Si chiamano ugualmente tenori? Io ne ho visto qualcuno in tv ma non mi sembra che li chiamassero tenori, venivano presentati come una sorta di fenomeno musicale non meglio definito. Le "tenoresse" invece non le ho mai sentite.

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    4. @ vincenzo
      perchè dici che mi complico la vita?
      Sulla bellezza delle tedesche ho una mia teoria personale e opinabile: da piccole sono stu-pen-de, una meraviglia della natura, da giovani sono deliziose, hai presente una torta sacher, da adulte ... si lasciano fuori, come un soufflè sgonfio o un orlo che cede.
      Non tutte naturalmente, ma tante.

      Sui down avrei troppo da dire, non la finirei più. Ne ho conosciuti una grande schiera e alcuni li porto nel cuore anche se sono passati venti, trent'anni.

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    5. Sei come una bella isola che riemerge dal mare, dopo esservisi inabissata. È una bella sensazione. Teniamocela stretta, in questi tempi è bello godere anche delle piccole sensazioni.
      Era un pour parler e comunque la stragrande maggioranza delle teutoniche sono piene di ciccia anche da giovani. Basta andare in una piscina e godere di tanta vista.
      La Dea Cellulite ha trovato il suo regno e vi si è insediata in modo solenne.
      È la loro alimentazione sicuramente, ma in taluni casi anche strafottenza e...non ultima, la certezza che un uomo, giovane e anche bellino, lo trovano sempre e di sicuro.
      Il maschio tedesco non è un attaccante per natura: puoi vedere certi armadi in trasloco che vanno insieme con fior di giovani, muscolosi e sodi -e ce ne sono- perché avviene ciò? Perché il maschio tedesco non se la sceglie, ma si lascia scegliere e quando se l'è trovata è tutto felice e se la tiene stretta.
      Fatte le dovute eccezioni, si capisce, ma la stragrande maggioranza sta da questa banda.
      Per cui non c'è nessuna preoccupazione nelle femmina media crucca di tenersi "aggiornata" e fresca e desiderabile, tanto lui la seguirà sempre come un cucciolone.
      Mi fanno pena, in senso buono e cattivo, sti maschi crucchi.

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  3. A proposito, Biciè, ma davvero davvero tu vuoi mettere la caliente bellezza mediterranea con l'algida bellezza teutonica! Alle nostre donne basta spesso uno sguardo, o il solo modo di camminare, per far eccitare un uomo. Mi meraviglio di te, tu lo dovresti sapere bene! Quelle sono bambole, le nostre sono FEMMINE!

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    1. Alla faccia delle bambole! Ornè, chille so fimmene, ma che va dicienne!
      Questi sono i luoghi comuni tipici: le mediterranee sono tutto fuoco e le tedesche sono "algide", alla faccia. Chi c'è stato una volta non se lo scorda più.
      Poi un'altra leggenda metropolitana: le tedesche non sono gelose. Keine Eifersucht? Nessuna gelosia nelle donne tedesche? Prova a sollecitargliela, poi vedrai che mostri, che dragoni diventano.
      Una tedesca media non sa camminare come un'italiana, o una francese, questo sì. Camminano come un plotone di SS. Marciano, non camminano.
      Ma qualcuna sa anche camminare.
      Però per fare all'amore bisogna stare fermi, quindi...:))

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    2. Per far all'amore bisogna star fermi!? Biciè, fai crescere la mia meraviglia a dismisura! Ma stai parlando di bambole gonfiabili che stanno lì ferme ed immobili? E pure tu fermo? Capirei ora, ma a suo tempo....fermo fermo non ti ci immagino proprio! Fare all'amore, se fatto bene, è una maratona da cui esci esausto! Remember? Ahahah, Biciè, sei uno spasso!

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  4. Devo dire che non saprei esprimermi sul bello e brutto, vorrei solo dire che se il bambino, con quelle mani sulle spalle, si sente sicuro e amato, quella donna è comunque una donna bellissima :)

    Quanto alle Bierbauch, ti assicuro che ce ne sono di begli esemplari anche qui, nel sud della Puglia :D

    ps
    @ Vincenzo: Era Arcimboldo, Marcovaldo è un personaggio di Italo Calvino ;)

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    1. Bravissimo: Arcimboldo!! Aveva un'assonanza con Marcovaldo, personaggio di Italo Calvino. Grazie, Baol!! :)

      Ho per dirimpettaio un ragazzo sotto i trenta con un'anguria di 10 chili davanti. Veramente un bel ragazzo, se non lo guardi di profilo. L'altro ieri è venuto a trovarlo suo padre con un macchinone dalla targa del Nord Rhein Westfalen. Aveva un buzzo tre volte quello del figlio. Beh, ci nascono predestinati.

      "Bello" e "brutto". Direi tutto ciò che piace è bello, e una donna con un bambino che l'abbraccia è sempre una donna bellissima.
      Ciao.

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    2. @ BAOL
      E menomale che hai sistemato Marcovaldo al suo posto! Ne ha già tante di sue di sfighe, che gli mancava solo di finire in un quadro ... Però a pensarci un'assonanza c'è, il grottesco delle sue avventure!

      About le Bierbauch, credo che ce ne siano in tutto il mondo, a cominciare dagli Stati Uniti, dove al posto della bauch hanno un bidone della spazzatura.

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    3. @ VINCENZO
      non è questione di predestinazione, ma di abitudini alimentari errate che si imparano in famiglia!!

      Come uno scarrafone è bello a mamma sua, anche mamma sua è bella a scarrafone.
      Solo che l'idillio mamma scarrafone è eterno,
      mentre quello scarrafone mamma scade dopo gli idilliaci anni dell'innocenza :)

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    4. Ho risposto di sopra esaurientemente.
      Per quel che riguarda lo scarrafone, ti do ragione e come!
      L'idillio mamma-scarrafone dura anche dopo la morte della mamma,
      il cosiddetto idillio scarrafone-mamma dura poco, ma riemerge prepotentemente quando "fa comodo a loro"!!!
      È un dato di fatto incontrovertibile, con le dovute eccezioni si capisce; ma l'eccezione conferma la regola.
      Ciao, scarrafone mamma.

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  5. Sono stato un mesetto fa negli Stati Uniti e quelle panze da bidoni dell'immondizia le confermo :)

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  6. Se leggi il libro "il dilemma dell'onnivoro", (leggilo!) del giornalista americano Michel Pollan, nel bidone della spazzatura ci butteresti il governo degli usa con la sua dissennata politica agricola: gli incentivi alla produzione di mais hanno fatto sì che questo alimento finisse per entrare in tutti i cibi confezionati, come panatura, come dolcificante, come condimento, come alimento per i bovini, come principale responsabile di quelle pance e di tutte le nuove patologie del "benessere"
    Chi ci guadagna? Ma l'industria farmaceutica, è ovvio!

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