martedì 11 marzo 2014

dove sei?


Dove sei?
Dicevi che non volevi andare in paradiso, che preferivi l'inferno perché era lì che c'erano le belle donne.


Ma io l'inferno non me lo riesco a immaginare, come pure il suo contrario.

Riesco in un qualche modo vago a immaginarti nel limbo, un limbo dove me ne sto seduta anch'io, per ora, a farti compagnia.

Tuttavia non ti vedo bene, dove sei papi?
Non in quel mucchietto di cenere che non ho visto nè toccato, chiuso com' era  nell'urna sulla quale quel mattino al cimitero posai le mie livide labbra accarezzandola con le mani protette da guanti di lana.

Non sei nei tuoi oggetti: nella schiuma da barba con la quale mi lavo il viso al mattino, per avere qualcosa di te addosso; nella molla che l'altro giorno mi si è mostrata  con cruda indolenza, inutilmente appesa all'appendiabiti dell'ingresso. Mi avevi chiesto di procurartene una -fatta così e così- per chissà quale lavoro, uno di quei progetti che noi chiamavamo "le cazzate di papà". L'avevo scovata chissà dove e avevo in progetto di mostrartela chissà quando. 

Forse qualcosa di te è rimasto nel ciliegio che amavi tanto, dal quale sei tante volte caduto, ma purtroppo mamma ha deciso di tagliarlo.  Il ciliegio che si stagliava davanti alla finestra della mia cameretta, salutando la mia giovane età ogni volta che mi affacciavo, morirà giovedì per mano del mio amico A., che tante volte negli ultimi anni è venuto a potarlo sotto il tuo occhio vigile.

Poi apro un vecchio quaderno e ti trovo nei pensieri infantili della tua figlia primogenita. Scritti come era ed è lei: perfetti, ordinati, sicuri.

31 luglio 1970, venerdì
Pensiero
La Madonna del Sasso 

Ieri il papà ci ha portate alla Madonna del Sasso. 
Una scalinata portava fin su, ad una chiesetta e dietro a quella chiesetta c'era un'immagine della Madonna circondata da vasi di fiori e nel mezzo una ciotola per l'offerta; abbiamo fatto l'offerta tutte e tre, acceso le candele e detto qualche Ave o Maria. 
Era tutto circondato da boschi. 
L'aria era pura e il cielo azzurro, azzurro. 
Si sentiva il cinguettìo degli uccelli. 
Lontano si vedevano dei campi da tennis ed una piscina circondata da alberi. 
Si vedeva anche la chiesetta di San Genesio.
Dopo mangiato siamo andati a fare una passeggiata per vedere se c'erano i funghi ma purtroppo siamo ritornate a mani vuote. 
Al ritorno abbiamo visto la casa dove è nato il papà. 
Si vedevano prati meravigliosi e il sole tramontava dietro le nubi.
Il cielo a poco a poco diventava rosso fino al momento in cui il sole scompariva. Ville e palazzi fiancheggiavano i prati. 
Il papà dice che quella gente ricca che fa costruire quelle case fa scappare i contadini.
Ed è proprio vero.

41 commenti:

  1. Vedrai che forse, col ciliegio che va via, anche il ricordo cesserà di sostare nel limbo per librarsi lontano (ma sempre vicinissimo a te).
    Un abbraccio!

    Moz-

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    1. Non si dovrebbero tagliare gli alberi, mai, la dottrina cattolica dovrebbe inserirlo nei peccati mortali.
      Mia mamma sbaglia.

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  2. Io so bene dov'è il tuo papà... E' al sicuro nel tuo cuore!

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    1. Ah, ecco perché non mi riesce di vederlo!
      ogni giorno che passa mi manca sempre di più!

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    2. Cara Silvia, io non so se esista davvero l'aldilà e dove vadano le anime dei nostri cari, e soprattutto non so se loro possano vederci, ovunque si trovino. Ma se dovessero davvero vederci, credo che il saperti soffrire così atrocemente non darà pace a tuo padre. Perciò, raccogli tutte le tue forze, cerca di elaborare il lutto affinchè il tuo dolore si possa addolcire e permetti al tuo amatissimo papà di riposare davvero in pace. Ti abbraccio forte.

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    3. Elaborare il lutto ...
      Ho sentito tante volte questa espressione, ma non so cosa voglia dire esattamente e nemmeno se ci sia una ricetta per farlo ... Perchè sai per me è la prima volta.
      Dopo aver letto le tue parole ho cercato di immaginare mio padre in pace, e non ci sono riuscita. Mio padre e la pace sono due concetti ossimori, lui era un pacifico e pacifista ma nello stesso tempo sempre in guerra contro ciò che non riteneva giusto, sempre anti-qualcosa o qualcuno.
      Il dolore si diluirà col tempo, diverrà meno intenso? Anche questa idea mi suona strana, mi sembrerebbe un ulteriore tradimento nei suoi confronti.

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    4. Vedo che hai messo la foto del ciliegio fatto a pezzi....Che tristezza!

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    5. Sì è stato un altro pezzo di cuore fatto a brandelli
      Hai visto la carriolina di plastica?
      Il piccolo filosofo pretendeva di spostare i ceppi con quella!

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  3. Dice bene Ornella, come ti ho detto anche io a voce: tuo padre è e rimarrà dentro di te, nei tuoi ricordi, e questo è il senso del vivere eterno. Che poi sia inferno o paradiso o limbo conta poco.
    Però -e questo te l'ho già detto e più di una volta, rischiando l'impopolarità- tu non sei e non puoi essere la custode del tempio, altrimenti vivi di riflesso e niente più, mentre hai da vivere la vita tua e dei tuoi cari.
    Non ci sono ossimori qui, ne difficoltà interpretative del testo, né astrusità. Puoi rispondere se vuoi, come vuoi, ma nessuno ti obbliga a farlo. Si chiama libero arbitrio e si manifesta anche nel proprio blog.
    Per quel che mi riguarda ti ripeto: sursum corda e tira avanti, senza mai dimenticare -come potresti- ma nemmeno rimanere schiava dei ricordi.

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    1. per adesso voglio fare la custode del tempio, poi col passare del tempo spero mi torni la voglia di vivere questa vita da orfana di padre.
      Non pretendo niente da me
      stessa, né di essere felice né di rispondere per obbligo.

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    2. Il mio era solo un consiglio, ma tu fai bene a decidere con la tua testa quel che vuoi fare, come ho deciso io con la mia cabeza per quel che riguarda la mia pellaccia.
      La storia dell'ossimoro, come pure il pranzo a base di neuroni era una benevola provocazione con l'intento di farti incazzare e quindi aiutarti a ritornare la solita Silvia di prima, che morde e graffia e supera i momenti brutti alla grande.

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    3. Grazie ma non credo che sia la strategia giusta ...

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    4. Non esistono strategie contro il dolore vero, solo tentativi -maldestri il più delle volte- di portare aiuto, di dare una mano. E allora si va a tentoni e spesso, come a mosca cieca, si batte le testa sul palo. No, non esiste nessuna strategia, solo pregare. Mi spiego meglio: sei tu che devi pregare, tu che sai come, che credi in quei valori, pregare Lui, tuo padre, che ti aiuti a trovare la pace, proprio Lui, che in vita era in guerra con tutto, come tu hai ricordato a Ornella. Ma adesso ha finito di fare guerre, adesso SA cosa significa la vera pace e quindi può trasmettertela, perché dopo averti amato un'intera vita continua ad amarti ancora di più.
      Cercalo con una preghiera particolare, con parole che solo lui possa riconoscere, e vedrai che non ti abbandonerà.
      Questo è il mio consiglio, da amico vero, che ti vuole bene.

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    5. A volte lo chiamo, dico: papà!, il più delle volte senza aprire la bocca, col pensiero, ma finora non c'è stata risposta.

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    6. I morti non rispondono, ma danno tenerezza e serenità. Io li sento intorno a me quando le mie cose vanno male e mi sento più tranquillo. Devi imparare ad ascoltare, non è facile ma si può imparare, come ho fatto io.

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  4. > quella gente ricca che fa costruire quelle case fa scappare i contadini.

    Dalle parti mie ho difeso come un leone una famiglia di contadini ai quali, gli ex cittadini fighetto-radicalchic (quasi tutti del PD) volevano far chiudere la loro attività di pregio, di punta di allevamento zootecnico suino.
    Cioè, io "pieno di soldi" arrivo, mi costruisco la villa o restauro un podere, poi mi accorgo che in campagna ci sono i contadini con gli animali e poi faccio di tutto per far chiuder loro l'attività.

    E anche nel mio comune, di recente, una variante allucinante...
    Buttar fuori i contadini dalla campagna perché la si vuol trasformare in parco fighetto al profumo di lavanda / Arbre Magique.
    Datemi qualche bomba atomica tascabile, ci penso io.

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    1. Un mio amico ha fatto causa a un'impresa che ha costruito adiacente alla sua proprietà senza rispettare le distanze.
      Temeva che, avendo lui una stalla, poi gliela avrebbero fatta chiudere.
      Non so se l' abbia vinta, era per dire che lo stimo come stimo tutte le persone che combattono per un'idea.
      I cittadini fighetti? Alla larga!!

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    2. Sai quando è frequente questo problema?
      Uno dei problemi più gravi della distruzione del territorio da parte di edilizia e infrastrutture è proprio la frammentazione dei campi e i mille bastoni nelle ruoti che vengono cacciate dagli ex cittadini pseudo ruralizzatisi nelle ruote delle imprese agricole.

      Io li farei morire di fame.

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    3. Sorry walker ma non ci ho capito niente!

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  5. Conserva un ramo di quel ciliegio che tuo padre amava o, ancora meglio, tagliane una talea e fallo rivivere. Butta via la schiuma da barba, che Lui non degnava di un pensiero, penso.
    Cristiana

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    1. L' idea della talea l' ho riferita a mio marito il quale mi ha risposto che gli alberi non nascono da talee ma dal seme.
      si è perfino messo a cantarmi la canzoncina =D
      i i

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  6. E poi ci rimane il pensiero che abbiamo di lui, il pensiero che abbiamo del nostro padre, al di là delle cose animate o inanimate. E uno scritto non saprei se metterlo di qua o di là. Sì, come dice Cristiana, io conserverei un ramo di quel ciliegio. Ciao.

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  7. Non mi resta che accettare il vostro buon consiglio grazie, a buon rendere.

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  8. Non è che magari l'albero lo vuole tagliare perché fa troppa ombra alla casa? Perché in quel caso si potrebbe prima provare con una generosa potatura... comunque io cercherei di convincerla che è un peccatissimo tagliare gli alberi poco prima della fioritura, e che bisognerebbe aspettare l'autunno.

    Al

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  9. L'albero è stato tagliato oggi. Al ritorno dal lavoro sono andata a vedere lo scempio: la casa dei miei non è più la stessa senza il vecchio albero! il tronco abbattuto e fatto a pezzi giaceva sull'orto, rosso per la vergogna e la fatica.
    Mamma non poteva più stare dietro all'albero e alle sue esigenze, questo in superficie.
    Però poi, parlandoci, viene fuori quello che c'è veramente dietro: quello era l'albero della discordia.
    Mia madre ricorda di aver passato ore e ore in apprensione col naso incollato alla finestra aspettandosi il botto di mio papà che cadeva dalla scala o dall'albero.
    L'unica consolazione è che pare che l'albero fosse pure lui vecchio e malato come mio padre e non gli restasse molto da vivere.

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  10. Quello che temevo: morto lui, morto il suo albero. Avvenne anche con mio fratello, nemmeno una settimana dopo. Io ero già ritornato in Germania e mia nipote mi telefonò piangendo. Come se avessero fatto morire mio fratello una seconda volta. Comunque posso capire le ragioni di tua madre.

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  11. Come si dice in questi casi: LIQ

    legna in quantità

    Al

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    1. I soci LIQ io li odio,
      e il bello è che ne sono circondata!

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  12. Cara Silvia,non credo in un ipotetico aldilà,ma sono certo che quando una persona amata muore continua a vivere nella nostra mente e nel nostro cuore.
    Ciao,fulvio

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    1. Sì certo come diceva il Foscolo, sol chi non lascia eredità d'affetti poca gioia ha nell'urna ...

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    2. Scusa l'intrusione ma c'è un refuso: "...poca gioia ha dell'urna...", scusa di nuovo L'inopportunità dell'intervento, ma io sono un foscoliano convinto.

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    3. in effetti c'era qualcosa che non mi quadrava, ma non avevo tempo di controllare, stava arrivando mamma.
      doverosa correzione.

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  13. Cosa ci sia oltre non lo so, però se l'infinito ha un "seguito" non vedo il motivo di limitare i nostri pensieri troppo spesso ancorati a scogli invisibili.
    Provo sentimenti forti quando le parole sono come colori su di una tela.
    Un saluto.

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    1. Ciao, grazie del commento, anche se non l'ho capito granchè ...

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    2. 1) Non so cosi vi sia oltre l'aldilà, quindi non sono in grado di esporre una tesi.
      2) L'infinito (∞) non può avere un oltre.
      3) Dove sei?....Nei miei pensieri ancorati a scogli invisibili.
      4) Provo sentimenti forti...mi sono semplicemente emozionato, una sorta di empatia postuma allo scritto.
      "In ognuno di noi c’è qualcosa d’immortale che tende all’infinito e all’infinito sopravvive"
      Un saluto

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    3. Scusa pensavo che fossi la prof che mi aveva fatto notare alcune cose su Twitter. E quindi avevo proseguito il dialogo sul tuo post. Un mero equivoco;-)

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  14. pensa che il mio mi è venuto a trovare l'altra notte in sogno...
    con la sigaretta in bocca e quando gli ho detto "Pa', lo sai che il dottore si arrabbia se ti vede fumare" mi ha risposto: "una volta forse, ora non mi fa' più male se anche fumo; e poi mi avete messo voi un pacchetto e l'accendino nel taschino della camicia, non ricordi?"...
    :'-)

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  15. nei sogni conservano le loro caratteristiche ... vedo che tuo padre -come il mio- era bello cocciuto!
    sarebbe bello sognare mio padre, la sua mancanza fisica è così intensa che mi accontenterei di vederlo anche nel modo falsato, inconsistente e fuggevole tipico dell'attività onirica.
    in realtà l'ho sognato ma solo una volta, nei giorni della camera ardente: la bara era fuori, sul retro del cortile, vicino al ciliegio ... lui si muoveva, accennnando a un risveglio, e io invece di rallegrarmene pensavo: adesso cosa ce ne facciamo di tutta questa gente?

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  16. A dicembre sono tre anni che è morto mio fratello, non sono ancora riuscito ad "elaborare" il lutto, il dolore ha la stessa intensità, il senso di vuoto rimane costante e la sua assenza la percepisco ovunque. Anche a me hanno detto che ci vuole tempo ma nessuno è capace di quantificare questo tempo.
    Un abbraccio
    Xavier

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  17. Dici bene, nessuno ne sa niente, non ci sono ricette, si brancola nel buio del dolore, procedendo alla cieca verso il futuro.
    Bellissima la tua poesia, Mater.

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Parla! Adesso o mai più!