mercoledì 23 giugno 2010

L'estate è arrivata di corsa

L'estate è arrivata di corsa, col fiatone, non ha avuto nemmeno il tempo di cambiarsi d'abito e porta ancora addosso, in queste sere, il soprabito della primavera: si scusa del ritardo senza sapere che mi fa un gran favore, perchè quell' abito inadatto di temperatura primaverile mi permette di stare sul balcone, dopo cena, in stato di esaurimento da fine giornata lavorativa e di benedetto far niente senza dover fare ancora i conti con le maledette zanzare. L'intenzione è di aspettare il buio leggendo questo piccolo libro che mi sono portata appresso tutto il giorno, ma dopo poche pagine esso giace inerte sul mio grembo, presa come sono ad assaporare questo momento: mi godo il canto degli uccelli stupendomi di quanto siano instancabili in questa loro attività, mi godo il silenzio rumoroso del bosco che si prepara alla notte come uomo ordinato che si prepara al sonno cercando di non svegliare la moglie che già dorme, mi godo quest'ultima ora di luce liberata dal fastidio del sole che nel pomeriggio abbaglia il lato sud della casa, mi godo questa aria fresca, al riparo sotto un plaid esageratamente grande. Mi giro su un fianco per quanto una sdraio lo permetta, mi rannicchio sotto la coperta e chiudo gli occhi.
Ma... si sa, tradizione familiare esige che in questa casa, appena la mamma s'addormenta, qualcuno provveda a svegliarla. Dafne mi saluta, dove va tutta in tiro, di notte? Ma quale notte, sono solo le 21.30. Ora ricordo, sono sveglia, va a un primo appuntamento. Con un tipo col quale, finora, ha scambiato più passi di samba che parole. Che ha chiesto il suo numero al suo maestro di ballo. Che stasera l'ha chiamata. A cena Dafne mi ha chiesto di cosa si parla, a un primo appuntamento. (E-che-ne-so-io?) Rispondo la prima scemenza che mi viene in mente: "Non è obbligatorio parlare, si può anche stare zitti" "Sì, così faccio la figura della cretina" "Allora chiedigli se lavora, che lavoro fa, quanto guadagna. Prima, però, ricordati di chiedergli se ha la morosa " "Mamma! Ti pare che mi chiedeva di uscire, se non era single?"
Ginocchio esprime disapprovazione da tutti i pori. Fino a ieri perchè correva voce che il tipo avesse 29 anni, e quindi era troppo grande per lei, e voi bravi genitori che non le dite niente, stasera invece si è scoperto che gli anni sono 25, però non gli va bene lo stesso, dice che secondo lui è "ricchione", perchè uno che frequenta una scuola di ballo è ricchione.
Dafne conclude la discussione dicendo che deve solo capire se gli è simpatico, stasera, perchè magari sembra un gran figo e poi scopre che le sta sulle palle.

1 commento:

  1. Ehi, post! Sono passato di qui e ti ho visto solo, senza commento, come il mio di oggi. Mi hai fatto un po' pena: stare così soli può far star male. Anche a me sai a volte capita di star solo, anche se intorno ci sono decine di persone. È buffo ma è così, e quella è la peggiore solitudine, perché non ti puoi appoggiare a niente e a nessuno.
    Chi ti ha postato ha fatto un raccontino di vita vissuta, carino, come sempre; forse voleva solamente leggerselo dopo averlo scritto, come capita a me con qualcuno dei miei.
    Spero di averti dato una mano stasera a non sentirti troppo solo, caro post; spero che ti ricorderai di me: mi chiamo Iaco e scrivo libri che pochi leggono, ma io sono testardo e continuo a scriverne.
    Vieni a trovarmi, magari stanotte, quando il PC è spento: io riesco a rimanere online; non so come né perché ma mi sono accorto che ci riesco.
    Ti racconto qualche storia, di quelle che ancora non ho pubblicato e se tu ne hai qualcuna segreta e nascosta potrai raccontarla a me, così passiamo la notte senza annoiarci, tanto io da un po' di tempo non riesco più a dormire, chi lo sa perché.
    Allora ti aspetto, post.
    A più tardi.

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