domenica 20 marzo 2011

Perchè gli uccelli cantano?

dal web
Il risveglio è accompagnato dalla vista di un quadro scialbo, stamattina: l’albero, una natura viva che sembra morta, lascia la silhouette dei suoi rami nudi sulla tavolozza grigia di un cielo omogeneo e poco attraente. E’ il vecchio ciliegio, mai potato e diventato troppo alto.
Dalla postazione letto  non riesco a vederne il tronco ma solo i  rami che mi appaiono tristi, con quei rami così lunghi ma disordinati, selvaggi ma immobili, scuri ma di un colore incerto,
... ma so che il vecchio ciliegio nelle prossime settimane tornerà ad essere natura viva che sembra viva, pieno come sarà  di piccoli fiori bianchi che si muoveranno ad ogni alito.
Ci sarà anche il giorno in cui in vento si farà prepotente e un refolo traditore li strapperà dal picciolo per disperderli nell’aria, facendoli poi appoggiare sul prato antistante il bosco, sui terrazzamenti e sulle viti, e forse l’albero si sentirà depredato, come ogni anno.
A maggio il bianco dei fiori cederà il posto al rosso delle ciliegie, dalla postazione così irraggiungibile che solo gli uccelli se ne ciberanno.
Uccelli che stanno cantando dalle prime ore della mattina,  incuranti della tristezza del bosco e del cielo smunto. 
Cantano perché sono giovani? Perché sono innamorati? Perché sono giovani e innamorati? Per la frenesia del mettere su casa? Per istinto?
...
“Perché gli uccelli cantano?” chiedo al mio bird-lover casalingo, che mentre io scrivevo queste righe ha preparato la colazione
“Perché tu parli?” mi risponde.
Già, che domande stupide si fanno di mattina a digiuno. Meglio approvigionarsi. Una ricca colazione è sempre gradita, specie se ci aspetta già pronta.

6 commenti:

  1. "Perché gli uccelli cantano?"
    Bella domanda.
    Se invece di poltrire fino alle otto e più in letto ti alzassi alle cinque, potresti sentire in questa stagione il primo canto degli uccelli, che è ben diverso dagli altri loro canti giornalieri.
    È un inno alla vita, un pigolio dapprima sommesso -dei primi che si svegliano, chissà forse con problemi alla prostata come chi scrive- cui rispondono altri pigolii un pochetto meglio formulati, poi pian piano un canto corale fatto di domande e di risposte e di gran risate. Sì, di gran risate, perché gli uccelli ridono; lo fanno alle cinque della mattina quando le masse ancora ronfano sotto le coperte e pochissime orecchie umane li stanno a sentire.
    Gli uccelli cantano perché sono felici di essere uccelli, liberi di volare, di ausfliegen quando pare e piace a loro.
    Per questo cantano, per questo ridono.
    Beati loro.

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  2. Ho riletto il pezzo e il commento.
    Mi è venuto su spontaneo: "Bella prosa tipicamente femminile; bella prosa tipicamente maschile".
    Chissà che volevo dire. Tu ci capisci?
    Saranno mica i "vermetti del cervello" di cui parlava il padre di Terenzio Mauteri?

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  3. Ottimo suggerimento,cambierò il titolo del post.
    Terenzio, l'amico di bello , un personaggio del tuo libro, non mi posso sbagliare perchè trattasi di nome inconsueto, almeno da queste parti.
    I vermetti del cervello , però, me li ero completamente dimenticati.
    Cosa poi volessi dire TU, con quei discorsi su prosa xy e xx, non lo so, forse che alcuni scrittori hanno scritto/scrivono in modo geniale perchè fortunatamente affetti da una specie di ermafroditismo letterario: sanno scrivere da ics ipsilon e da doppia ics, li mortacci sui!

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  4. Sta storia dell'ermafroditismo letterario mi intriga forte.
    Scrittori che riescono a far stare insieme xy e xx! Potrebbe essere la soluzione per tanti frocioni letterari, che vanno in giro in mutande nel mondo delle parole senza cavare un ragno dal buco -o sarebbe meglio dire senza riuscire a prendere al volo nessun uccello padulo?
    A proposito, complimenti! Vedo che stai imparando le lingue...

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  5. ENCIULIGUM,(l'ho sempre pronunciato così, ecco perchè i cruccolandi mi guardavano strano)
    I don't understand anything:
    1. Chi sarebbero i frocioni letterari?
    2. Sto imparando le lingue?? Quali? Intendi la lingua degli uccelli? allora vai a leggerti questo mio vecchio post, se ne hai voglia.
    C'è un uccello che parla al contadino.

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  6. ENCIÚLIGUNG, con l'accento tonico sulla prima U, e cvedrai che i crucchi non ti guarderanno più strano.
    I frocioni letterari sono quei pseudo-autori disposti a dare il c. pur di andare avanti e farsi pubblicare.
    La lingua romana, babbea, o il dialetto romanesco se più ti aggrada. Alludevo a quel "li mortacci sui", che ci passava proprio.
    Leggerò domani "questo mio vecchio post" e magari te lo commento pure.

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