martedì 22 dicembre 2009

A Natale puoi

--> -->-->
Oggi mi frulla in testa il motivetto pubblicitario: ♫ … a Natale puoi .. fare tutto quel che non puoi fare mai…. ♫ .. La melodia è orecchiabile, ma l’autore del testo avrà ricevuto un compenso per avere scritto tale baggianata? Cosa PUOI fare, a Natale? Quello che vuoi???


Provo a cantare come la penso: ♫ … a Natale devi. .. fare tutto quello che … gli altri si aspettano da te … ♫ … sì, perché con la fregatura dell’”essere più buoni”, Natale è diventata la festa dell’ipocrisia: fare il regalo obbligato, fingere di apprezzare quello riciclato, accettare un invito che declineresti volentieri, condividere pranzi e cene con parenti altrimenti inesistenti, a volte prepotenti, se non addirittura serpenti.
Ha ragione Don Giorgio: il 25 dicembre è un giorno come gli altri, facciamo solo finta di essere diversi: il 26 dicembre torniamo a come eravamo il 24.
Natale è solo l’ intervallo tra i due tempi del film, il film che si gira ogni anno della nostra vita.
Se a Pasqua si celebra il sacrificio di Gesù, a Natale si celebra il nostro sacrificio: ci viene chiesto di portare un pesante fardello contenente troppo cibo, troppi regali, troppo consumismo, troppi ingorghi, per non parlare delle scenate del consorte stressato, della gaffe del regalo dimenticato, di quello schifoso vin brulè della croce rossa e delle recite scolastiche da morire tutti asfissiati.
E noi lo portiamo, questo fardello, “per il bene dei bambini”, perché è “la loro festa”, senza pensare che forse tutto questo troppo, ai nostri bambini, non fa neanche tanto bene.



1 commento:

  1. Conosci già le mie considerazioni sul Natale e sai che non si discostano dalle tue, se però penso che per tanta povera gente, nelle varie parti del mondo, sarebbe un sogno vivere anche solo un decimo di ciò che viviamo noi in queste feste e cioè stare al caldo, comunque in compagnia, abbuffarci all'inverosimile, allora mi rendo conto che siamo degli incontentabili e che per apprezzare tutto ciò dovremmo per una volta immedesimarci in chi è un clochard, in chi sta in un ospizio abbandonato dai suoi,in chi è in un ospedale, in chi vive in un paese in guerra ed allora la suocera rompi..., la cognata isterica, i bambini urlanti che ti fanno desiderare la presenza di Erode, insomma tutto questo diventerebbe molto più tollerabile! Auguroni!

    RispondiElimina

Parla! Adesso o mai più!