sabato 23 aprile 2011

SUL FIUME SCORRONO LE STORIE

Prima della costruzione del Ponte di Brivio le due sponde del fiume erano collegate tra loro dal porto natante, un traghetto che portava un notevole reddito alle casse del comune.
La costruzione del Ponte, iniziata nel 1911 e terminata nel 1917, costò al Demanio statale 600.000 lire. Il vecchio traghetto fu quindi smantellato.

Il fiume porta tante storie………
I vecchi di allora raccontavano che quando terminò la costruzione del ponte  tre giovani del paese lo percorsero baldanzosi, mentre dalla parte opposta si avvicinava un giovane bergamasco; i briviesi presero a rincorrerlo e a  schernirlo con una frase di cui non conosco il significato ma che certamente doveva essere offensiva: “El va el birocc..” Vennero alle mani, erano tre contro uno, ma il bergamasco era armato di "rampinett" (falcetto) e con un sol colpo tagliò la pancia a uno dei tre ragazzi, ferendolo a morte. 
Al processo fu assolto per legittima difesa. 
Questo allora succedeva.

Molti poveri andavano a togliersi la  vita al fiume.
Antonio non era sposato e lavorava alle dipendenze del fratello, che era il proprietario di  un’osteria che esiste tuttora .
Commerciava maiali andando a comprarli in Toscana e rivendendoli ai contadini della Brianza. 
Una sera,  stanco dopo una giornata di lavoro, se ne andava col suo  biroccio lungo la discesa della Sosta; a un certo punto disse al suo cavallo bianco: “Andiamo ad annegare tutti e due”, e lo guidava verso le acque profonde del fiume. 
Quando il cavallo toccò l’acqua, fece segno di no con la testa, e  il birocciaio tornò indietro. 
Chi prese la decisione, se lui o il cavallo, questo non lo so, ma una cosa è certa: a me lo disse! 
Antonio diceva di essere amico della Madonna ma non del Signore, e di desiderare solo due cose: la salute e le scarpe lucide.

Questo racconto conferma il fatto che i poveri disperati, quando non riuscivano più a tollerare una vita di stenti, dicevano: “Nem a negà” (andiamo ad annegare).
La maggioranza di coloro che si suicidavano erano bergamaschi.
L’episodio a cui io assistetti personalmente accadde un pomeriggio: tutti urlavano: “El nega, el nega!” (Annega, annega!) ma nessuno si muoveva; mio nonno andò sulla riva del fiume e con l’aiuto della  figlia Cecilia tirò fuori un giovane dall’acqua, poi portò il suo tavolo di cucina nel portico e vi adagiò il povero ragazzo, e su quel tavolo vi rimase due giorni. Venne a trovarlo un suo amico che gli disse: “Dai Giuani che te ghe la fe e duman vem a mangia pulenta e usei a la Marea” (Dai Giovanni che ce la fai e domani andiamo a mangiare polenta e uccelli dalla Maria) .
Invece non ce la fece e morì su quel tavolo; lo portarono via .
Ma quel posto era vicinissimo al gabinetto e per me di sera era un terrore andarci perché me lo vedevo sempre davanti .
Mio nonno non ricordava o non voleva ricordare quanti ne salvò o ripescò .


dal libro "il mirabello", di mio padre

7 commenti:

  1. Troppo funereo, non mi piace, es tut mir Leid.

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  2. Meglio specificare per non creare equivoci banali.
    Circa 2000 anni fa di questi tempi hanno messo in croce un poveraccio che predicava la pace e il perdono. Oggi su ogni televisione italiana o tedesca non si vede altro.
    Cerchi di immergerti nella lettura di un libro, ma hai a disposizione solo un impossibile libro di lettere e controlettere, oppure un testo di fisica sulla teoria quantistica di Daniel Kronick in tedesco si capisce.
    Allora vai a cercare nel blog di una tua amica e ci trovi questo.
    La morte non ci deve assillare, non è una punizione.
    In una mia poesia ho scritto "...entusiasmo nella morte...".
    Ci deve essere questo entusiasmo, altrimenti siamo messi male.
    Ciao. :D

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  3. Capisco la tua irrequietezza: non avere a disposizione un buon libro che ci protegge è un dramma: io sono stata nervosa tutta settimana, perchè non avevo niente di bello tra le mani.
    Ieri ho colmato la mancanza e oggi tutto fila liscio.
    Butta via quel libro che non ti piace, che lo leggi a fare? Spegni la tivù, se t'annoia.

    About "l'entusiasmo della morte": entusiasmati tu, che io per ora la schifo. ;)

    Sai cosa mi ha entusiasmata, fino a due minuti fa? Far cuocere le crespelle, ascoltando zucchero, leggendo qualche riga di rock springs nell'intervallo di tempo tra la cottura dei due lati delle frittatine, ballando nell'intervallo delle piastrelle tra la penisola e il fornello, vedendo riflesso il mio grembiule a quadretti giallo nello specchio della cucina...
    SENTILO: com'è bella la mia casina .... (again zucchero)
    Alla prossima, YEDIDI'(imparato ieri)(non cercarlo su google, non c'è)

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  4. "Ho percorso una strada in salita
    col passo entusiasta di un bambino,
    fermo a ogni sasso, a ogni pianta,
    a ogni piccolo insetto non conosciuto.
    Ogni volta lo stesso entusiasmo nella vita
    come quando un lattante
    vede per la prima volta un oggetto rosso,
    un oggetto blu, un oggetto colorato,
    diverso dal chiarore assoluto del seno materno,
    ricevendone una scarica
    di entusiasmo rosso, di entusiasmo blu,
    dei entusiasmo del voglio sapere di più,
    del voglio sapere tutto.

    Adesso, in questo mio progressivo
    isolamento dalla vita
    il percorso si è fatto piatto, poi
    in discesa, una lenta strada
    in discesa che percorro
    col passo di un bambino che si è4 stancato
    per aver camminato troppo,
    ma è ancora felice di vivere
    l'entusiasmo nella morte,
    avvicinandola però con prudenza come fosse
    il ciglio non protetto di un burrone."

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  5. BELLA! Quando l'hai scritta? Mandala a un concorso, lo vince!
    Non la commento, ti dico solo le immagini che mi ha suscitato: il bambino non possiede prudenza, non vede il burrone, e quando è stanco di correre va in braccio alla mamma, addormentandosi sul suo seno.
    Sarebbe troppo bello, cascare nella morte con l'inconsapevolezza di un bambino, trovando ad accoglierci braccia materne nelle quali la paura svanisce.

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  6. Il 21 aprile.
    Il bambino è un vecchio che è rimasto bambino nel cuore e nella mente, per questo è prudente, lo vede il burrone, e quando è stanco ci si lascia cadere dentro con
    l'entusiasmo nella morte, entusiasmo che solo un bambino può avere.
    Nessuna paura, quindi.

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  7. allora IL VECCHIO E' IL BAMBINO, mettendo l'accento a una canzone di Guccini.
    TU, però, non ti entusiasmare troppo, intesi?

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