lunedì 14 dicembre 2009

cronaca di un lancio annunciato

Mario Calabresi, su “la Stampa”, scrive un bell’articolo in cui condanna chi non condanna l’aggressione al premier. Concordo su tutta la linea, soprattutto quando scrive che “l’Italia somiglia sempre più ad uno stadio in cui si sente solo la voce degli ultras che gridano mentre incendiano le curve.
Il tocco finale del pezzo, però, mi lascia delusa: “Il presidente del Consiglio, a cui va la nostra solidarietà sincera, speriamo sia così saggio da capire che proprio lui - l’aggredito - ora può fare la differenza: può abbassare i toni e aprire la strada per un confronto più civile e rispettoso. C’è da augurarsi che anche tutta l’opposizione lo capisca e sia capace di isolare chi delira
Mi è parsa una conclusione un po’ banale, se posso dirlo. Pensare che il capo rinsavisca dopo una botta in testa mi sembra di un'ingenuità disarmante; parlare addirittura di saggezza, è chiedergli veramente troppo. Augurarsi che l'opposizione condanni e isoli istanze violente è una considerazione talmente ovvia da apparire quasi ridicola.
La mia opinione è questa: pur cercando di essere obiettiva, ritengo che la violenza verbale sia una MODA lanciata dai politici di destra, lega in primis, con i leghisti -legaioli -forcaioli (mi verrebbe anche un’altra rima, ma stasera non scendo nei loro bassifondi ) saliti sulla cattedra a dare lezioni di “bon ton della politica”: scurrilità, gesti osceni, propositi eversivi, raduni invasati, fucili nascosti nelle valli bergamasche, istigazione alla violenza, cori razzisti, mancanza di rispetto per la bandiera e per l’inno nazionale; gli alleati, constatato che la rozzezza chiamava voti, hanno imparato in fretta la lezione. Perfino una parte minoritaria dell'opposizione si è adeguata alla moda del momento, scelta che NON CONDIVIDO.
In questa guerra verbale, che un pazzo pensi di aver ricevuto l’ordine di fare fuoco e lanci un soprammobile in testa al premier è il minimo che poteva capitare, quasi la "cronaca di un lancio annunciato".

3 commenti:

  1. Tu sei del nord, io sono del sud, nessuna di noi due è comunista eppure grazie alla nostra onestà mentale, alla capacità di non farci ammaliare da falsi idoli, grazie ai valori di giustizia sociale, di moralità, di solidarietà inculcatici dai nostri genitori, abbiamo un'identità di vedute totale e diamo la stessa chiave di lettura agli avvenimenti di questi ultimi anni.

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  2. 1.come fai a sapere se sono o non sono comunista?
    2. cosa vuol dire essere comunisti?
    3. aver votato PD alle ultime elezioni vuol dire essere comunisti, comunisti pentiti, falsi comunisti o cos'altro?
    Scusa la mia ignoranza, Cara Ornella, e non pensare che siano domande ironiche: io non sono politicizzata come te, certe cose non le so, bisogna che qualcuno me le spieghi.
    Ho solo una certezza, di essere una elettrice pentita: voto un partito o una persona, e dopo un pò me ne pento (leggi voto a Di Pietro)

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  3. La sintesi di certi commenti può ingenerare equivoci e pertanto vado a spiegarmi meglio. Comincio col dire che io non sono affatto politicizzata, non sono iscritta a nessun partito e voto secondo coscienza chi penso voglia perseguire il fine di una società migliore dove conti la meritocrazia, la solidarietà sociale. Voto chi credo più propenso a varare leggi che aiutino i nostri giovani ad inserirsi nel mondo del lavoro in modo dignitoso. Anch'io ormai da parecchi anni voto per la sinistra pur non essendo mai stata una comunista doc, e lo faccio notare per sottolineare che ha torto Berlusconi nel definire comunisti chi non la pensa come lui e di conseguenza non lo vota. E non ho niente verso chi si professa comunista, e non vedo nell'essere comunista qualcosa di negativo, semplicemente io non lo sono e voglio che Berlusconi se ne faccia una ragione, infatti anche chi non è comunista come me riesce a capire che il suo scendere in politica è dovuto semplicemente alla necessità di dover proteggere i suoi interessi. Riguardo a te, visto la tua ancor giovane età, pensavo facessi parte ideologicamente della nuova sinistra e non di quella radicale quale poteva essere il PCI dei decenni scorsi, ecco perchè ti ho definita "non comunista", se invece è così vuol dire che avevo intuito male e non c'è alcun problema.
    Riguardo a Di Pietro, io non l'ho mai votato ma devo riconoscere che in questi 2 giorni è l'unico insieme a Rosy Bindi a non comportarsi in maniera ipocrita e non vorrei che rimanesse l'unico a far da baluardo contro l'autoritarismo di Berlusconi. Spero di essere stata esauriente ed aver chiarito il mio pensiero.

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