Quando ero piccola, in occasione delle feste natalizie andavamo a trovare una zia consacrata che faceva la cuoca presso un istituto per disabili; nonostante il paese distasse solo una ventina di chilometri, il piccolo viaggio era considerato una vera e propria avventura. All’inizio degli anni 70 papà aveva acquistato una seicento, ma era impacciato nella guida e una volta imboccata la superstrada non ricordava mai quale fosse l’uscita esatta. A chi chiedere informazioni, se non alle signorine dagli abiti succinti che sostavano ai lati, bene illuminate da grandi falò? Ricevuta l’indicazione e imboccata l’uscita giusta papà e mamma si dilungavano a commentare quanto fossero state gentili quelle signorine.
La zia ci accoglieva nel tinello delle consorelle e ci rimpinzava dei suoi impareggiabili dolcetti: biscottini di pasta frolla, con la ciliegia candita in mezzo, e spumeggianti meringhe.
Papà reclamava a gran voce, in quel silenzio ovattato dai lunghi corridoi, il vin santo, “quello che usate per la Messa”, specificava.
La sera, sulla strada del ritorno, io e le mie sorelle contavamo gli alberi di Natale illuminati.
Percorro quella strada tutti i santi giorni, oggi, e noto con dispiacere che gli alberi illuminati sono pochi. Dall’anno scorso è scoppiata la moda di appendere un Babbo Natale sulla ringhiera del balcone; a me dà tristezza vedere questi poveri vecchietti, di schiena, che tentano di arrancare verso il comignolo senza mai riuscire a raggiungerlo. Sembrano tanti impiccati. Ognuno ha i suoi gusti, ma forse prima di comprare l’ultimo gadget comparso sul mercato impazzito del consumismo natalizio dovremmo contare fino a 10 e utilizzare un minimo di buon gusto. Da che mondo è mondo Babbo Natale arriva la notte santa, non a metà novembre. Arriva su una slitta trainata dalle renne, sosta sui tetti, entra nelle case passando agevolmente dal camino. La sua età e la sua mole richiedono un minimo di comodità e di decenza.
Perché costringerlo a una faticosa arrampicata, togliendogli dignità e autorevolezza e facendolo sembrare un ladro d’appartamenti? Qualche anno fa una misteriosa banda si aggirava nei giardini privati a liberare i nanetti di biancaneve. Chi libererà Babbo Natale da quella scomoda posizione? Solo l’arrivo della Befana.
Domenica 23 dicembre 2007
Eh già! La poesia delle cose va perdendosi sempre più!
RispondiElimina..quanto hai ragione! Anche a me fanno una tristezza infinita....non capisco come la gente perda così facilmente buongusto e intelligenza!
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