L'articolo era intitolato "la banalità del male".
Onestamente devo dire di non aver compreso questo concetto probabilmente filosofico di "banalità del male", ma a parte ciò ho lasciato questo commento:
"A me codesto er pelliccia che la pelliccia se la toglie per fare il figo e giocare alla guerra a torso nudo mi sembra banalmente cretino.
Però su una cosa gli dò ragione, quando dice che non è un black bloc!
Difatti non può esserlo, non può banalmente esserlo.
Al test d’ingresso per accedere al corso di guerriglia urbana, c’era una banale domanda: lanceresti un estintore a torso nudo, avendo un timbro sul fianco sinistro in cui c’è scritto il tuo codice fiscale?
Er pellicciotto, che evidentemente aveva in quel momento il cervello impellicciato, ha risposto assolutamente sì!, facendosi banalmente cacciare.
E dire che voleva essere un black bloc!
Apprezzo il tuo amaro ironismo. Guarda che ho scritto volutamente ironismo e non ironia, perché è femminile e una donna non è mai così cretina come un uomo; nemmeno una donna cretina lo è, si trova sempre un cretino più cretino di lei.
RispondiEliminaDunque dicevo che lo apprezzo, ma dopo rifletto e dico: dire che era un sempliciotto, un po' cojone mi sembra troppo abbreviativo. Anche i black bloc -minuscolo, non è un refuso- sono dei poveri imbecilli. A costoro non è bastata la lezione degli anni di piombo, delle BR dei delitti di stato contro lo stato -sempre minuscolo, nemmeno questo è un refuso-; cosa pensano di ottenere? Una nuova rivoluzione proletaria? Contro lo strapotere delle Banche internazionali? Contro il sistema capitalistico? Allora sono proprio stupidi.
Con questi nemici ci si allea, non li si combatte, perché è una guerra persa.
Ciao.
Credo che la lotta debba essere condotta sul piano politico, morale e civile... ci sono i mezzi e inumeri per farlo. Gli anni ci hanno insegnato che la violenza è sempre manipolata dal potere che la usa e la sfutta a suo piacimento
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaPensiamo ad una fabbrica. Ci si astiene tutti dal lavoro, tutti con le braccia incrociate. Il "potere", l'imprenditore, il datore di lavoro cosa fa? Chiude l'azienda per licenziare tutti o cerca di capire il disagio dei lavoratori e concede loro qualcosa? Se concedesse loro qualcosa la prima volta i lavoratori potrebbero tornare a protestare fino a ottenere quello che vogliono. D'altro canto ci siamo liberati di Mussolini con il movimento di Resistenza Partigiana fatto di uomini che sono andati a cercare Mussolini, anche armati, sulle montagne.
RispondiEliminaPer dirla alla Fuma caro Davide, mi sento banalmente cretino, perché non ho capito da dove parti e dove vuoi arrivare, né da che parte stai. Insomma non ho capito niente.
RispondiEliminaParli di operai che incrociano le braccia, ma quelli di sabato le braccia le hanno usate e si è visto.
Il Potere, il Governo non concede niente? Non deve? Dovrebbe? Non ci ho capito molto, ma sicuramente sono fuso io.
Ciao.
DAVIDE,
RispondiEliminacome puoi fare l'esempio di Mussolini? Non c'entra niente, allora eravamo in guerra, sotto occupazione tedesca, dovevamo per forza di cose difenderci, quella era legittima difesa!
Se vogliamo proprio fare dei paragoni storici, possiamo farli pensando al decennio che parte dall'autunno caldo del 69 e finisce con i tremendi anni di piombo, come giustamente ricorda iacoponi.
Quando lessi la biografia del terrorista Franceschini, tanti anni fa, mi stupii di come un ragazzo normale, pacifico possa arrivare a bersi il cervello distorcere la propria personalità e annullare la propria umanità fino a diventare terrorista e rimanere schiacciato dall'ingranaggio nel quale pensava di aver trovato delle risposte, o una ragione di vita.
C'erano anche allora dei registi, dietro la manovalanza, che schiacciavano i bottoni.
http://peggiocheandardinotte.blogspot.com/2011/10/ci-pisciano-addosso-e-ci-dicono-che.html
RispondiEliminaassolutamente d'accordo con Silvia...è evidente
RispondiEliminache la storia degli ultimi 40 anni non ha insegnato nulla, se si ripongono ancora speranza in una svolta di tipo violento.