Il sentiero del viandante è meglio farlo in primavera, d'estate fa troppo caldo.
Oggi è la volta della seconda tappa, da Genico a Varenna, per la via alta.
Arrivati a un "grasso pascolo" chiamato Ortanella chiediamo indicazioni per Vezio a una coppia sdraiata sul prato.
Per fortuna intuiamo subito che ci hanno spediti dalla parte opposta, perchè quando ci appare il lago giù sotto ci accorgiamo che stiamo procedendo in direzione contraria al promontorio di Bellagio.
Era ovvio, quel brutto ceffo pelato aveva proprio l'aria del dirottatore.
Interpelliamo quindi un'anziana signora col cagnolino, gli occhiali da sole, un abbigliamento raffazzonato e l'aria un po' alzaimeriana. Essendo un'indigena ci dà istruzioni fin troppo dettagliate, in dialetto.
La ringraziamo, ma lei inverte la direzione di marcia e dice che se non abbiamo fretta ci accompagna al crocevia.
In realtà un poco di fretta ce l'abbiamo, perchè sono già le due, siamo in dirittura di esaurimento forze, non sappiamo quante ore di cammino ci mancano, a che ora c'è il treno che torna al paese dove abbiamo lasciato la macchina e, per la verità, nemmeno se c'è.
Tuttavia non mi sembra carino piantarla lì sui due piedi mentre alza la gamba del pantalone e mi fa vedere la sua gamba fasciata, che è caduta dalle scale e quando sei vecchia la pelle si stacca dalla carne, e lei abita in quella casa rosa che prima era un posto di ristoro che poi i suoi figli non hanno voluto saperne, e quando era giovane andava a curare le mucche in quel pascolo là, e da qui -lo vede quel cartello?- parte una strada forestale per gli incendi.
Una volta arrivate festina lente al crocevia incrociamo delle macchine posteggiate e lei commenta:
come questi, che non potrebbero lasciare qui la macchina, ma fanno il giro di là, perchè la vet, cara la mia sciura, AL DE D'INCO' GHE PIO NESON DE STUPED, IEN TOCC BALO'SS. I'fan l'università per ciapà la patente de balòss. *
Dico alla signora che è proprio vero quello che sta dicendo, la ringrazio e raggiungo G. al quale non è sembrato vero di superarmi.
* vede, cara la mia signora, al giorno d'oggi non c'è più nessuno di stupido, sono tutti furbi. Fanno l'università per prendere la patente di furbi.
Stupenda la foto. Complimenti al fotografo o alla fotografa. 7+:))
RispondiEliminaAdesso capisco come mai voi nordici siete più lenti di noi romani nell'afferrare certi significati, come dire, volanti dei guizzi del cerebro. Ti credo! Con quel dialetto che sa do ostrogoto tradotto da un cinese vi occorrono dai trenta ai cinquanta secondi di riflessione per capirci voi qualcosetta. :)))
La foto non mi piace, c'era foschia.
RispondiEliminaVolevo prenderne una bellissima dal web, dove si vedeva il panettone di Bellagio, ma era copyright.
Più lenti cooosa???
Come dialetto in effetti siamo abbastanza ostici, ma almeno siamo un po' più fini di voi romanacci :)
Sì, parlate con la bocca chiusa a cul di gallina e stringendo tutte le vocali; noi invece a bocca aperta come il culo di una mucca a allargando tutte le vocali, che facciamo ruzzolare in bocca.
RispondiEliminaLenti di riflessi? :)))))
ah ah ah ah ah:)))))
lo vedi? ridete anche in modo sguaiato!
RispondiEliminaLa pianti con sta storia dei riflessi?
Non ti accorgi più quando scherzo?
RispondiEliminaGarantisco che non era una risata sguaiata, solo un tantino sgangherata, dovuta all'assuefazione della mia bocca "romanesca" ad allargarsi a cul di mucca per pronunciare le vocali. "A" è per l'appunto la prima delle cinque.:))
conosco molto bene questi luoghi
RispondiEliminasplenditi
no ci vado in estate dificilmente, al lago, riescirei a parcheggiare.
ciao
a Michè, che è, la giornata del risparmio energetico?
RispondiEliminastai a scrivere a lume di candela? :))
grazie del sostegno, comunque!
alla prossima
ciao
Fortuna! Trovare i ricordi è fantastico!
RispondiEliminaSempre più è difficile ritrovare persone che ti raccontano i loro problemi,poi quando le trovi non sai apprezzare. ma!
E' vero, E' SEMPRE PIU' DIFFICILE TROVARE PERSONE CHE SI RACCONTANO.
RispondiEliminaTi ho scambiato gli addendi perchè sono una precisina della sintassi, ma -come in quella proprietà dell'addizione- il risultato non cambia.
Grazie del contributo, anonimus :))