giovedì 5 maggio 2011

la serata della mortadella

Che schifo!
Cosa?
Un uccello mi ha cagato sul piede!


E allora? Abiti in campagna!
Perchè, in città gli uccelli non cagano?
Certo, ma vuoi mettere la cacca di un piccione di città da quella di uno stornello di campagna?
Mentre mia figlia va a lavarsi il piede, penso ai condomini della periferia milanese: ci sono passata giusto ieri pomeriggio. Ogni volta che li vedo, provo compassione per chi vi abita. Penso a quei balconi ai quali mai ho visto affacciarsi anima viva e mi chiedo a cosa servano,  se uno non ci può stare a prendere il sole, come sto facendo io adesso, o il fresco, di sera. Gli unici esseri viventi che scorgo su quelle penisole coperte da tende a rigoni sono delle povere piante costrette a respirare l'alito mefitico dei tram e delle macchine.

Il silenzio bucolico viene interrotto dal coccodè di una gallina, che vuole avvisare d'aver fatto l'ovetto, seguito a ruota da quello di una sua collega, che non vuole essere da meno, e dopo qualche minuto al duetto petulante delle ovaiole si aggiunge l'assolo del gallo, che intende informare il mondo del fatto che nel suo pollaio l'attività ovulatoria dell' harem procede a gonfie vele.  Mi godo questo concerto pollaiolo di tutto rispetto.
Nel bosco un picchio verde vola da un ramo all'altro accompagnando la corsetta con una risata, svelando la sua presenza ma badando bene di non farsi vedere, come un bambino che sta giocando a nascondino.
Le campane suonano le ore, ricordandomi i miei doveri di massaia: devo andare a riordinare la casa per l'arrivo degli ospiti,  invitati alla degustazione di un tipico piatto brianzolo che g. chiede a mia mamma di cucinargli una volta all'anno, per questa occasione conviviale con certi suoi amici.
Mi conforta l'dea che siano tutti uomini, e quindi avranno occhi più per quello che metterò loro nel piatto - mortadella di fegato con polenta- che per gli aloni dei vetri della porta finestra, che non mi vengono mai perfetti. Ma adesso devo proprio scappare, a mettere su la polenta.
Spero che mi facciano ridere a crepapelle come l'anno scorso, sono così simpatici.

11 commenti:

  1. Beata te che senti i coccodè delle tue galline e il profumo del tuo ciliegio.
    Qui si sentono solamente i rumori dell'autostrada numero 66, e la puzza delle ciminiere delle raffinerie della ESSO e della TOTAL, nonché le cartiere della ENSO.
    Ci siamo abituati, ma anche qui cagano i merli sulla mia terrazza, non sul mio piede, mica sono fesso io a mettergli il piede sotto il culo!

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  2. ESSO, TOTAL, si sono piazzati tutti lì? Che dramma! E' il progresso, il mostro a due teste, bellezza! Ti fanno almeno lo sconto sulla benzina? E sui fogli di carta?
    Qui il ciliegio sta fruttificando, ma l'inquinamento di Milano è ormai arrivato da tempo e tanti suoi simili sono morti, non so se per quello ma di sicuro le piogge non sono dolci.

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  3. Spero che ti abbiano fatto veramente ridere a crepapelle, te lo saresti meritato dopo tanta fatica nel preparare il piatto tipico brianzolo.
    A giudicare da quello che mangiano i bravi villici brianzoli me li immagino come tanti Obelix, magari senza il trasporto del masso puntuto sulla groppa, ma stomaci quelli lì devono averli come gli struzzi, ampi e a prova di bombarda.
    Buon appetito, briamzoli!

    PS: stanno tutti ancora bene questa mattina?

    Ciao. :))

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  4. Avevo riso di più l'anno scorso, quando uno si era messo a raccontare di quella volta che un pazzo l'aveva operato di ernia al disco senza anestesia ...
    Quest'anno abbiamo parlato dei vari modi di uccidere un maiale (ovviamente ci è venuto in mente l'argomento solo dopo averlo mangiato), di come questo animale sia intelligente ma anche pericoloso (morde!), di come si cattura una mucca in fuga, di come far prendere una multa ai proprietari dei cani che trattano le aiuole come cessi personali.... tutti argomenti un pò indigesti! Sarà come dici tu, che noi brianzoli abbiamo stomaci forti?
    Pur senza assomigliare a Obelix, quella è tutta gente che mangia ma brucia!!
    Buona domenica ;)

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  5. Ci intendiamo alla perfezione sul silenzio bucolico, purtroppo un pio desiderio qui alle latitudini partenopee. Vivere in un palazzone di Milano o di Napoli non mi pare una prospettiva invitante, meglio vivere all'ombra di un fico, come dico nel mio ultimo post. Ciao.

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  6. Io non vivo propriamente all'ombra dei fichi, sono loro tre che vivono sotto di me. Vale lo stesso?
    Il primo fa ombra all'orticello dove pianto le zucchine, il secondo si è alzato per arrivare coi suoi rami più giovani al balcone della mia camera, il terzo sta invece raggiungendo il balcone della sala. Spero non vengano potati, così mi sarà facile raccoglierne i frutti, impresa assai rischiosa e difficile, come tu cittadino partenopeo non saprai di sicuro. ;))

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  7. Io sto nella via di mezzo, perchè la città dove abito non è grande.... e sono cresciuta in un paese dove i maiali si allevavano sotto casa e si uccideva il maiale.... e c'era la festa... e ho anche dato da mangiare alle galline e ... :-) cercato le uova, mio padre ancora coltiva le zucchine e quando è il tempo ci escono anche dalle orecchie, per un momento ci ha unite Leopardi .....

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  8. Ciao FIORE@, benvenuta! Una volta il maiale si uccideva in modo veramente orribile, sgozzandolo, e le grida del povero animale si sentivano a un chilometro di distanza. Mia mamma ne conserva un ricordo traunmatizzato. Ora per fortuna questi sistemi barbari non si usano più, un colpo di pistola e pare che non soffra ... almeno, così mi dicono.
    Certo con le zucchine le cose sono molto più semplici, meno cruente. E' vero ciò che dici, quando cominciano a riempire l'orto non sai più come cucinarle. Di solito i miei figli me le fanno comprare per tutto l'anno, poi quando arrivano le nostre dicono: oh ma che palle, queste zucchine! Perchè non compri le rape?

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  9. Che fine ha fatto il tuo post sui sacchi a pelo? E il mio commento?
    Lo hai soppresso? E perché?

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  10. Mi giunge notizia che potrebbe essere saltato in seguito al casino della piattaforma Blogger delle ultime 48 ore.
    Se così fosse, bitte, ripristina.
    Pensa se fosse capitato un blackout bancario, o negli aeroporti, o nelle ferrovie -che già vanno come lumache- pensa che gran casino.
    Ciao.

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  11. in effetti avevo notato un pò di maretta, ieri l'altro, ma pensavo che a fare le bizzs fosse il mio picì.
    yedidì@, ho ritrovato il post dei sacchi a pelo nelle bozze, ma il tuo commento non c'è più, dev'essere stato .... vrrrrppp...... risucchiato nel vortice blogger.
    Scherzi da web.
    Se hai voglia e tempo riscrivilo, bitte!

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